IL POTERE BENEFICO DELLA SOLITUDINE

PUBBLICATO IL 07 LUGLIO 2023 IN RIFLESSIONI

Sin da bambini ci insegnano a considerare la solitudine come un male da cui rifuggire poiché l’uomo è un animale sociale e, pertanto, destinato a vivere e ad agire in gruppo. È sicuramente vero che la forza della comunità ci ha trainato avanti nel tortuoso cammino dell’evoluzione della specie, ma l’eccesso di socialità può comunque trasformarsi in una distorsione di quell’equilibrio, indispensabile per la salute mentale, tra l’io e il noi. Accenno solo, perché il capitolo sarebbe troppo ampio, a come una vita eccessivamente “social”, ci distragga costantemente dalla opportunità di godere dei momenti felici nell’unico modo saggio possibile, ovvero qui e ora. Prima di beneficiare di quella felicità, infatti, ci preoccupiamo di mostrarla agli altri e intanto il momento passa, spesso, per non tornare più.

Riconquistare uno spazio di sana solitudine può aiutare a disintossicarsi da questa overdose di socialità surrogata e focalizzarsi sui reali bisogni, piuttosto che preoccuparsi di ciò che gli altri si aspettano da noi. Nella solitudine possiamo accrescere l’autoconsapevolezza che ci servirà per mettere meglio a fuoco obiettivi e necessità, che altrimenti si perdono nel rumore assordante della quotidianità, e liberarci dalla dipendenza dell’approvazione altrui con ritorni positivi sull’autostima.

E poi c’è una considerazione che spesso tendiamo ad ignorare: nessuno di noi è mai veramente solo. Ovunque andiamo, qualunque scelta compiamo, se siamo in equilibrio con il nostro io interno, abbiamo al nostro fianco il migliore amico possibile e questo ci spinge a scegliere con maggiore attenzione con chi condividere la nostra compagnia, quella che talvolta ci sembra insufficiente, ma che quando impariamo a farla bastare diventiamo persone libere da ogni condizionamento, da ogni possibile legame tossico.