L’acqua è il nostro elemento naturale per eccellenza. Le prime forme di vita si sono sviluppate in essa, gli esseri umani trascorro i primi nove mesi nel liquido amniotico e restano per tutta la loro esistenza composti in maggior parte da acqua. Sebbene questi siano concetti che, in qualche modo, noi tutti conosciamo, raramente ci fermiamo a riflettere sull’importanza che la semplice vicinanza all’acqua può avere per il nostro benessere psicofisico. In che modo?
Diverse ricerche sperimentali, tra cui quella realizzata dalla London School of Economics in collaborazione con l’Università del Sussex nel Regno Unito, hanno appurato che chi vive in zone prossime a spazi blu è mediamente più felice e fisicamente più in salute rispetto a chi abita in prossimità di spazi solo verdi, anche se a contatto con la natura, e soprattutto a chi è prigioniero della città. Questo perché la vicinanza con l’acqua migliora l’umore e riconcilia con il nostro io più profondo, talvolta anche offrendo una dimensione di gioco come quando nuotiamo o giochiamo sulla sabbia con i nostri figli.
Molti, in questi giorni, sono in vacanza e magari proprio in località di mare o di lago: mettetevi alla prova, ascoltatevi e scoprite se questo benessere vi attraversa e vi comprende, anche senza compiere grandi gesti concreti; la semplice esposizione ai cambiamenti determinati dall’acqua, infatti, ci “distrae” dai pensieri negativi: il rumore delle onde che si infrangono, la brezza che accarezza le fronde degli alberi, la luce che scende oltre l’orizzonte. Siamo tutti molti sensibili a questi stimoli positivi che riescono ad “abbassare il volume” dei pensieri negativi e a farci sintonizzare sulle note profonde della nostra interiorità ancestrale. Il risultato è un rinvigorimento psichico e fisico. Subito dopo essere entrati in contatto con un contesto acquatico, ci sentiamo meglio ed è un benessere globale che non riguarda solo la mente ma bensì l’intero organismo.